La notte era stata calma, e la barca era entrata in porto scortata da una brezza leggera. Gli occhi si erano adattati in fretta, e avevano riconosciuto senza difficoltà le luci del porto. La luna aveva illuminato l’ormeggio di poppa. Le cime si erano arrotolate sulle bitte quasi da sole.
Lui era sceso sottocoperta e si era seduto al tavolo da carteggio. Aveva scritto qualcosa sul diario di bordo, tanto per finire come si deve il suo lavoro. Poi era entrato in cabina, aveva estratto le sue cose dal gavone e riempito la sacca. Aveva indossato la sua vecchia giacca e preso in mano le scarpe che non aveva più messo da quando s’era imbarcato. Erano robuste ma comode, e gli sembrava di sentirle già ai piedi. Adesso – pensò – tocca di nuovo camminare.
Salì in pozzetto. C’era appena un lucore, nemmeno l’alba. Ma era bellissimo. E calmo. Pensò che diversi anni prima si era imbarcato con la burrasca che sembrava destinata a durare sempre, e negli ultimi tempi i venti erano cambiati di colpo. E la sua barca e lui e tutti i naviganti che ci erano stati sopra erano sopravvissuti, ed erano ancora lì, adesso che il mondo cambiava di nuovo, e sembrava valesse ancora la pena di vivere.
Ma le burrasche del mare non sono tutto, e ci sono le burrasche dell’anima, e sono un’altra cosa. Adesso doveva affrontare quelle, e il mare avrebbe dovuto aspettarlo, per un po’. E l’avrebbe fatto, era sicuro. Perché il mare c’era prima di lui, e ci sarebbe stato dopo. E sarebbe stato lì, se e quando fosse tornato. Gli altri però non hanno lo stesso tempo del mare. Loro aspettano, ma non per sempre. Ci capiscono, ma non per sempre. Ci perdonano, ma non per sempre. Così, adesso, era ora di andare.
Abbassò la passerella. Cercò di non fare rumore. La attraversò, si mise le sue vecchie scarpe. L’alba arrivava. Guardò indietro per un momento, ma solo un momento, e sorrise.
Buon vento, stava per dire. Invece si corresse.
Buona a vita a tutti, pensò.
Buona vita, Prof.
E non si faccia aspettare troppo, qui, sul mare.
🙂
By: Sara on 13, giugno, 2011
at 5:16 PM
forse l’alba è arrivata davvero… ;o)
By: roberto carnesalli on 14, giugno, 2011
at 8:15 am
Buon cammino, noi aspetteremo
By: Silvano on 14, giugno, 2011
at 11:29 am
capitano nostro capitano, buona vita anche a lei !
By: alessandra r on 14, giugno, 2011
at 11:48 am
🙂
By: Fcliffhanger on 14, giugno, 2011
at 7:55 PM
La vita è sogno. Calderon de la Barca
By: giuliana on 15, giugno, 2011
at 9:29 am
E’ vero che tra il mare e la terra vi è differenza. Il mare è uno spazio troppo immenso (ma soprattutto troppo “uguale” a se stesso) perché sentimenti e vicende umani abbiano davvero un senso, almeno lì. Per le meno Melville la pensava così. La terra (e considero terra le baie e spiagge) è grande ma non eguale ovunque: è il luogo dove il nostro microcosmo diventa tutto per noi salvo poi ricordarci che il vero tutto è fuori, nel mare, e allora il dolore del nostro tutto diviene acqua nell’oceano. Grazie ancora Fausto delle belle immagini che ci regali.
Franco Forchetti
By: Franco Forchetti on 19, giugno, 2011
at 12:05 am
Bentornato…
By: Fcliffhanger on 23, giugno, 2011
at 1:34 am
Eh però mi sa che nel porto si sta scatenando una bufera peggio che in mare aperto!
By: albert on 17, settembre, 2011
at 6:00 PM
Sì e i naviganti hanno bisogno del loro capitano……..
By: alessandra r on 19, settembre, 2011
at 12:34 PM
io mi sento un tantino naufrago
By: Silvano on 20, settembre, 2011
at 3:48 PM
Ieri facevo zapping di mezzanotte e per caso ho visto una sua lezione sul network nettuno. Ho pensato che da troppo tempo non passavo di qua anche solo per un saluto virtuale. Ripasserò più spesso in attesa di leggere un suo nuovo post.
By: Rossella on 25, ottobre, 2011
at 4:19 PM
prof dove è finito?
ci manca
By: bit on 27, dicembre, 2011
at 1:38 am
ovunque sia, buon anno!
è vero ci manca……
By: alessandra r on 28, dicembre, 2011
at 4:26 PM
Ripasso da queste parti dopo un po’ di tempo e noto che è trascorso esattamente un anno………non so a lei gentile prof, ma a me questo
blog manca tanto. Buona vita, sempre !
By: alessandra r on 13, giugno, 2012
at 10:08 am
Soprattutto ora che è uscito il suo nuovo libro @editorilaterza, c’è tanto bisogno di buon vento.. Se la cultura è sottile e il paese è leggero, l’italiano sarà inconsistente?
By: Angelo Ventriglia (@angloventriglia) on 16, giugno, 2012
at 3:42 PM