Pubblicato da: faustocolombo | 11, gennaio, 2010

Quelli che hanno un altro lato

Dunque, come annunciato, ieri sono andato alla festa di chiusura de L’Altro lato, la bella trasmissione che Federico Taddia e la sua squadra hanno tenuto in piedi per cinque anni su Radiodue, il sabato e la domenica. E’ stata una bellissima festa, con un velo di necessaria malinconia per una chiusura voluta dai vertici Rai, per incomprensibili (ripeto, incomprensibili) ragioni.

Non c’è stata nessuna polemica, nessun facile strale. Solo amicizia, e una sorta di condensato di gente che ha un altro lato (quello vero) e non se ne vergogna. Come faccio a restituirvi l’atmosfera? Provate a immaginare la canzone di Jannacci, Quelli che

(tra parentesi, eccola qua: ), e aggiungete il testo seguente, cantandola al volume desiderato:

quelli che viaggiano con l’asino e il proprio figlio per insegnare che il viaggio è dentro di noi, anche se siamo professori, oh yeah…

quelli che fanno i meteorologi e viaggiano con una lattina di scorie radioattive per far capire quali cazzate siamo in grado di combinare se ci impegnamo, oh yeah

quelli che si portano dietro un circo delle pulci e ti rassicurano stai tranquillo non me ne è mai scappata una, oh yeah

quelli che sanno tutto di Sanremo, di ogni anno e di ogni canzone e ci fanno un sito, oh yeah

quelli che fanno il museo della birra, oh yeah

quelli che fanno i dibattiti filosofici e sono Nietzsche, Freud e Marx, e lo sono davvero (e mica si danno la mano come nelle canzoni di Venditti), oh yeah

quelli che inventano il grappolo d’uva all’insu e lo chiamano erectus (come l’uomo, mica come il maschio, precisano), oh yeah

quelli che si portano dietro mostre in miniatura e te le montano davanti in 20 secondi, oh yeah

quelli che accidenti, potete anche chiuderci, ma noi siamo vivi, e veri, e una risata, prima o poi, vi seppellirà, oh yeah

quelli come Federico e la sua squadra, che è bello avere incontrato, perché sono di quelli che quando ti entrano nel cuore non vanno più via, oh yeah

… ad libitum…


Risposte

  1. Come ho scritto a Federico Taddia sono davvero dispiaciuto che la Rai abbia cassato un programma davvero simpatico ed innovativo. Ha inserito invece stupidaggini da radio commerciale, commentatori insulsi ed anzi fastidiosi.
    Simpatiche le parole per la canzone di Jannacci

  2. Ci sono stata solo via radio e tramite due amici che sono potuti intervenire, ma la sensazione è quella che si prova anche ad un caterraduno: ci si capisce, c’è la sensazione che un rapporto di amicizia potrebbe anche nascere di qua e di là dell’etere.
    Forse è proprio questo che turba le alte sfere. Per loro è semplicemente incomprensibile

  3. Si è chiusa un’era per radio due, e io sono in lutto un pò come per la perdita di una persona cara..ringrazio Federico e anche Lei, professor Colombo, per questa splendida rilettura della canzone di Jannacci.
    Spero solo che riusciremo a trovare altri spazi per esprimere i nostri altri alti ed ascoltare quelli degli altri.

  4. E aggiungo che la frase di Barthes mi piace moltissimo, non la conoscevo, anche l’immagine di Corto Maltese dà un bel sapore a questo blog!

  5. Quelli che se non fosse stato per Taddia non avrebbero mai saputo di avere un altro lato, che se non fosse stato per Radio2, costruita in tanti anni felici e distrutta in un battito di ciglia, non si sarebbero mai conosciuti… Oh yea…

    Quelli che anche se fanno i docenti universitari sanno “che il riso solo eleva al di là della bestia”, oh yea…

    Quelli che, convinti che ridere aiuti a pensare, non vogliono rassegnarsi a farlo da soli… oh yea…

  6. buonasera professore, anche io sono venuta al bloom e condivido le vostre sensazioni. in più l’emozione (era proprio emozione) che mi ha intenerito il cuore guardando Federico, il compagno di tante mattine, quello che mi ha incoraggiato a guardare sempre anche l’altro lato delle cose, delle persone, di me stessa. Guardandolo domenica ho sentito, pur nella malinconia del distacco (momentaneo e breve, mi auguro), la forza del suo entusiasmo e della passione con cui ha condotto sempre la sua trasmissione. Credo che, con la finezza che contraddistingue il suo saper vivere, ci ha mostrato ancora una volta che ogni esperienza, anche quella che porta sofferenza, si può vedere “dall’altro lato”, in modo da trarne positività. grazie

  7. Sentii Federico le prime volte su Radio24, ai microfoni di ‘Pappappero’, trasmissione per i più piccoli, e mi colpì, oltre che il suo accento da mio concittadino, la sua capacità di rapportarsi con i bambini in semplicità, spontaneità, fantasia.
    Sono poi stato felice di saperlo in attività su Radio2, di cui sono un fedele ascoltatore (ma mi chiedo ancora per quanto), nonchè, come una commentatrice che mi ha preceduto, sono un immancabile partecipante, ogni anno a giugno, a quella settimana di straordinaria grazia chiamata ‘Caterraduno’.

    Tornando a Federico, fin dai primi ascolti lo reputo una persona speciale, anche se ho avuto poco modo di seguire ‘L’altro lato’ a causa dei miei orari di lavori prevalentemente notturni, che mi fanno dormire di mattina.
    Ho vissuto con una certa intensità, in qualità di suo amico su Facebook le ultime vicende, manifestandogli a più riprese tutta la mia stima.
    E gli ho anche scritto che, coi tempi che corrono, una cacciata come la sua deve ritenersi un’ambitissima decorazione…

    Un saluto.
    Franz

  8. Professore, mi permetto di usare il suo blog per pubblicizzare questa iniziativa
    e’ attiva all’indirizzo

    http://www.firmiamo.it/metti-in-sesto-il-palinsesto-di-radio2

    la petizione per cercare di riportare il palinsesto di Radio2 alla situazione antecedente all’intervento di Flavio Mucciante.

    Vi prego di firmare e di far firmare attraverso la diffusione di questa petizione tra i vostri conoscenti, i gruppi Facebook, i forum RAI e tutti gli indirizzi che riterrete opportuni.

  9. un’ ultima preghiera, se firmate la petizione e tra le trasmissioni cassate citate l’altro lato scrivete altrolato senza apostrofo altrimenti la firma non viene accettata, riprovate senza apostrofo, così viene presa


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