Pubblicato da: faustocolombo | 27, febbraio, 2010

Signor Presidente del Consiglio

Signor Presidente del Consiglio,

Le scrivo per segnalarle un problema, di cui forse le potrà importare poco, ma che invece per me sta diventando grave, molto grave, e che sento emergere in un crescente numero di persone.

Il problema è questo. Quando un uomo politico è eletto a una grande carica istituzionale, succedono di solito due cose: la prima è che egli deve rappresentare, nei limiti del possibile, tutto il suo Paese, compreso quelli che non lo hanno votato o non appartengono al suo medesimo schieramento politico. La seconda è che da qualche parte gli arriva una specie di “grazia di stato”, che gli fa superare i limiti personali (che chiunque possiede, assieme a certe virtù), e che gli permette per così dire di elevarsi al di sopra di se stesso.

Ora, signor Presidente del Consiglio, a me non pare che Le siano accadute né l’una né l’altra di queste cose. Non appartengo alla schiera di quanti credono che tutti i valori o tutti i disvalori si incarnino in una persona. Non ho affetto per il carisma e in generale penso che la politica non dovrebbe risolversi nel tifo calcistico e nella sua fede cieca. Ma devo dire che le sue sortite,  l’accumulo delle quali produce ormai oblio e assuefazione, hanno superato ogni limite. Leggo oggi di certe sue dichiarazioni sui magistrati, o su alcuni magistrati. E’ talmente ovvio che una carica istituzionale non può accusare la magistratura, né come categoria né come insieme di persone, né come limitato numero di individui, che è drammatico soltanto pensare che possa accadere. Figuriamoci ascoltare per davvero le parole. Chiunque si vergognerebbe di dire davanti ai media e alle alte cariche albanesi che bisogna bloccare i flussi “tranne per le belle ragazze”. Soprattutto nelle circostanze ben note di dolore, miseria e sfruttamento. Ma Lei no, pare, come dimostra il fatto che si sia comportato appunto in tal modo. Non è bene che un capo politico chiami il proprio partito partito dell’amore, perché ciò sottintende che i veri buoni stanno da una sola parte, e chi sta dall’altra parte sia cattivo (lei ha detto anche di peggio, in altre circostanze). E questo porta – almeno simbolicamente – a forme di apartheid mentale.

Ma potrei continuare così per ore, signor Presidente del Consiglio. Lei probabilmente – e ne ha il diritto – farebbe spallucce, e si rivolgerebbe ai suoi indicandomi come un mentecatto comunista. E sbaglierebbe, perché sono solo un cittadino italiano, conscio dei pregi e difetti del mio Paese, e disposto a molto per difenderlo o migliorarlo.

Mi vedo dunque costretto, Signor Presidente, a non considerarLa più, da questo momento, il mio Presidente. Penserò a lei come un usurpatore simbolico. Il limite è stato raggiunto, e io non Le permetto di rappresentarmi, in nessuna circostanza. Voglia pertanto, ogniqualvolta parlerà a nome degli Italiani, scorporare mentalmente la mia persona dalla collettività che rappresenta.

Non volendo il sottoscritto derogare ai doveri di cortesia, voglia Lei accettare i miei puramente formali saluti.


Risposte

  1. Mi associo appassionatamente all’appello del Prof. Colombo e pretendo anch’io di essere scorporato…

    come si diceva in vari cortei del passato recente “Not in my name”.
    Grazie.

  2. Posso sottoscrivere?

  3. Prepotentemente non chiedo di poter sottoscrivere….., la considero una “cosa d’ufficio” visto che mi riconosco come passeggera della nave… Triste doverlo ammettere , ma MAI l’ho considerato il Mio Presidente…

  4. Grazie delle sottoscrizioni. Tra parentesi trovo su omniaficta molte osservazioni che condivido, e linko il blog…
    Possiamo continuare un po’, che dite? spargiamo la voce.

  5. http://www.repubblica.it/politica/2010/02/28/news/appello_tg1-2460213/

    segnalo anche questa, che secondo me e’ un’altra battaglia civile da fare se non vogliamo affogare definitivamente.
    Buon vento a tutti!

  6. @ faustocolombo. Grazie, non mi sono mai preoccupato di scambiare o ricambiare i link, ma viste le affinità d’idee e il fatto che leggo il tuo ottimo blog da tempo, ho deciso che era giusto linkarlo. Così ho fatto. ciao
    Fabio

  7. Not in my name.
    mi permetterò di replicare questo appello anche sul nostro blog.

    Tiziano

  8. Chiedo anch’io al gentile Signor Presidente di essere mentalmente scorporata, formalmente lo saluto e speriamo che il saluto valga per tanto, tanto tempo

  9. Purtroppo mi trovo costretto ad essere d’accordo (nel senso che vorrei davvero vivere in un “paese normale”)
    Una sorta di sbattezzo, perchè no?
    Ma perchè non fare un appello pubblico?
    Mi piacerebbe capire quanta gente aderirebbe

  10. @roberto, sarebbe molto interessante. Oggi se protesti ti danno dell’antipolitico (che cosa vorrà mai dire?). Siamo preparati? Io sì.

  11. Controcorrente.

    E’ normale che le aziende del Presidente del Consiglio abbiano avuto, dopo la discesa in campo, 350 ispezioni di polizia giudiziaria in 4 anni ?

    E’ normale che Tangentopoli abbia colpito solo una parte della allora classe politica ?

    E’ normale che nessuno ricordi che per il finanziamento illecito ai partiti di provenienza estera è stata votata le depenalizzazione nel 1989?

    E’ vero o non è vero che negli anni 50/60 il Partito Comunista Italiano decise di occupare i settori della scuola e della magistratura ?

    Quanto alla magistratura è o non è criticabile ?

    Se la magistratura non funziona di chi sono le responsabilità ? sempre e solo della classe politica od anche dei magistrati ?

    siete mai entrati in un tribunale ?

    Dovessimo descrivere ad un marziano come funziona il pianeta giustizia non ci riusciremmo senza provare vergogna.

    Nessuno discute l’inadeguatezza di Berlusconi però è stato eletto dalla maggioranza degli Italiani nonostante: il conflitto d’interessi, le leggi ad personam, i processi, gli scandali…

    E poi ancora : nel panorama politico Italiano abbiamo un leader che possa prenderne il posto ?

    Ciao a tutti.

  12. @massimo, a tutte le tue domande rispondo certamente no, tranne a quella sulla criticabilità della magistratura che invece sì, accidenti, deve poter essere criticabile (entro i limiti della decenza).
    In particolare all’ultima tua domanda, come ho già avuto modo di scrivere più volte, no, temo.
    Tutto questo, però, non deve assolutamente autorizzarci a rinunciare alla ricerca di una strada alternativa, anche proprio per incominciare a dare risposte sensate alle tue legittime domande. Se restiamo fissi a questo palo, le tue domande (le nostre) resteranno sempre aperte e l’unica risposta sarà la sua.

  13. All’ultima domanda, rispondo: Sì, a questo punto, chiunque può prenderne il posto. Chiunque sarebbe più credibile e presentabile.

  14. posso essere annoverata anch’io nel numero degli “scorporati”?

  15. @massimo: grazie dell’opinione controcorrente. Grazie della serenità dell’argomentazione e del fatto che compaiono in buona sintesi, nel tuo intervento, le migliori argomentazioni a contestazione delle contestazioni a Silvio Berlusconi.
    Provo a replicare con qualche osservazione. La prima: la questione giustizia. Non vorrei discutere la colpevolezza o l’innocenza di Berlusconi, come di chiunque altro. I magistrati possono avere molti difetti, ma è certo che hanno armi interpretative molto più serie delle mie. Insomma: se possono sbagliare loro, immaginiamoci cosa potrebbe fare un cittadino all’oscuro delle leggi, delle procedure, persino di alcuni principi base del diritto… Dunque, mi pare che purtroppo non si possa uscire dal dilemma: o si accettano le sentenze, e si ipotizza la buona fede di chi le emana, oppure ci aspetta un baratro di illegalità pericoloso per tutti. Naturalmente può non piacere il risultato. Ma d’altronde, potrebbe replicare qualcuno: avete mai sentito un colpevole che – non colto in fragrante – ammetta agevolmente di esserlo? Dunque il dubbio vale di qua e di là. Un nuovo argomento per dire che occorre accettare le leggi e non piegarle (è appunto il discorso delle Leggi a Socrate prima della morte per cicuta, appena ricordato da Zagrebelsky) non solo alle proprie convenienze (il che è ovvio), ma neanche alle proprie convinzioni…
    Secondo punto: e sul resto? Tu stesso, Massimo, ammetti l’inadeguatezza di Berlusconi. Hai ragione, quando osservi che non si vedono all’orizzonte altri personaggi significativi e (immagino tu voglia dire) carismatici. Quello che penso è che una democrazia non dovrebbe aver bisogno di leader carismatici. Sarebbe meglio una buona squadra, senza troppi personalismi. Immaginare che le soluzioni si possano trovare in una persona è un po’ ingenuo, non trovi?
    Infine: la maggioranza. Certo, in democrazia la maggioranza comanda. Il peggiore dei regimi, a parte tutti gli altri, scriveva Churchill. Ma la maggioranza ha bisogno di pesi e contrappesi. Ecco perché esistono le istituzioni di garanzia. Infatti io non contesto affatto all’attuale maggioranza degli italiani di aver diritto a un governo che la rappresenti. Ho l’impressione che sia possibile pensare ad altre figure, ad altri governi che siano insieme più dignitosi e più universalistici, capaci di procedere non a copi di voti di fiducia, in grado di dialogare con l’opposizione per migliorare i progetti di legge che legittimamente portano avanti. C’è tanto da fare, Massimo. Questo non riguarda la destra o la sinistra, ma il nostro Paese. Penso che tutti possiamo pensare diversamente. Possiamo ricominciare a progettare il futuro, a destra e a sinistra. Ma dobbiamo estrarre da noi stessi, dalla nostra rappresentanza, il meglio. Dobbiamo riqualificare la nostra partecipazione politica, mantenendo ciascuno le proprie idee.
    Sulla mia lettera (ti assicuro che mi è costata, perché ho un’idea alta della politica): è un sentimento diffuso, anche se probabilmente minoritario. Vuole segnalare che – di questo passo – alcuni cittadini si sentiranno sempre meno cittadini in patria. Il che non succederebbe con un altro stile di governo, anche dalla stessa parte? Puoi credermi? Perché se mi puoi credere, se puoi accettare la mia buona fede come io accetto la tua, abbiamo un bel pezzo di strada da fare insieme, pedalando su due bibiclette diverse, ma nella stessa direzione.

  16. che le indagini abbiano colpito solo una parte politica è falsa: ma a forza di ripetere le cose false (e i tg di SB ripetono cose false), la gente ci crede! Se c’erano partiti che rubavano meno, è ovvio che sia stata colpita meno!

  17. “E’ normale che le aziende del Presidente del Consiglio abbiano avuto, dopo la discesa in campo, 350 ispezioni di polizia giudiziaria in 4 anni ?”

    sarebbe interessante capire la fonte di queste notizie (o pseudo notizie) e vagliarne la loro consistenza, perche’ spesso quando poi si vanno a vedere veramente le fonti, come fanno alcuni giornalisti esperti di giudiziaria, che rovistano tra le carte processuali o gli atti giudiziari (fossero anche le ispezioni della guardia di finanza o della polizia giudiziaria, iscritte pubblicamente negli atti di un inchiesta) si scoprono molte bufale artefatte ad hoc. Mi ricordo questo articolo documentatissimo di D’avanzo che ho recuperato su repubblica. Come si vede le indagini su SB, in quanto importante imprenditore italiano, che si e’ sempre mosso in modo estremamente efficace nel mondo degli affari all’ italiana, sono inziate molto prima della sua “discesa in campo”. Questo raccontano le fonti.

    http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-17/d-avanzo-facola-processi/d-avanzo-facola-processi.html?ref=search

    “E’ vero o non è vero che negli anni 50/60 il Partito Comunista Italiano decise di occupare i settori della scuola e della magistratura ?”

    anche questa, messa cosi’, mi sembra una domanda a sfondo un po’ “mitologico”. Cosa significa che un partito di massa come il PCI, con un vasto consenso nel paese, “decide” di occupare la scuola e la magistratura? la scuola ha sempre funzionato a concorsi, come la magistratura. Il PCI truccava i concorsi? La scuola, poi, e’ sempre stata gestita da ministri democristiani. O si vuole dire che molti insegnanti e magistrati erano convintamente comunisti (cosa verissima)? ma il loro essere convintamente comunisti dipendeva da una loro scelta o era “deciso” dal partito comunista?

    …insomma, e’ assolutamente legittimo essere d’accordo con SB ed appoggiare il suo governo, ma proviamo a mettere in discussione in modo critico (almeno qui finche’ possiamo farlo!) i facili slogan propagandistici!

    Grazie comunque a te Massimo per il “sale” alla discussione 🙂

  18. Sì, grazie a Massimo, anche se certe argomentazioni meritano di essere discusse, perché appartengono al repertorio di quelle che vengono ripetute da un quindicennio a questa parte e che rischiano di diventare vere solo per il fatto di essere ripetute.

    Già Albert ha risposto bene per alcune di esse.
    Mi permetto di aggiungere, sulla favola di Tangentopoli che ha colpito solo una parte politica: Tangentopoli era un’inchiesta che metteva in luce i rapporti infetti tra chi governava (a livello nazionale e locale) e l’imprenditoria interessata a ottenere commesse e favori. È auto-evidente che l’opposizione, in questo quadro, venga colpita in misura minore, non c’è bisogno di essere dei fini analisti per capirlo. Laddove la sinistra governava, Tangentopoli ha colpito eccome. Faccio solo l’esempio di Genova, che conosco da vicino, dove l’allora sindaco in carica FU ARRESTATO. Peraltro per una vicenda da cui fu scagionato completamente.

    Sulla magistratura che non funziona. Anche qua, basterebbe conoscere un po’ da vicino quel mondo per sapere che non è la magistratura che non funziona, ma una macchina della giustizia a cui, da anni, vengono costantemente tagliati i finanziamenti, mentre contemporaneamente aumenta il numero dei reati penali. Altro che separazione delle carriere o amenità del genere. La cosa di cui hanno più bisogno i palazzi di giustizia in questo momento sono, molto più banalmente, dei computer. (vedere la puntata di Presa diretta di domenica scorsa per credere, http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-6e2f3f04-e828-455d-8cf2-41dc09b4cc7c.html).

    Infine: il mantra della maggioranza che vota Berlusconi, il popolo sovrano ecc ecc. Ammesso che sia vero (e non è così, se si considera chi si astiene e chi vota l’opposizione Berlusconi non è scelto dalla maggioranza), c’è sempre da considerare il problema dei problemi di questo paese, quello di cui in questo blog si è discusso più volte. L’assenza di una vera, autentica, profonda libertà di informazione. Non sapremo mai se Berlusconi avrebbe ugualmente la maggioranza se non controllasse 5 reti televisive, alcuni giornali e settimanali e influenzasse con la sua ingombrante presenza anche la cosiddetta “stampa libera”.

    Non sapremo mai, per esempio, se i risultati delle prossime elezioni regionali sarebbero stati diversi se un folle regolamento impedisse per un mese la libera formazione dell’opinione che avviene attraverso i talk show (http://www.repubblica.it/politica/2010/03/01/news/bonelli_ricoverato-2466634/)
    Non sapremo mai se qualcuno dei telespettatori del Tg1, anziché avere in pasto una bugia (l’assoluzione), invece della verità (una corruzione accertata ma prescritta), avrebbe riconsiderato la sua idea di voto alle Regionali. http://tv.repubblica.it/piu-visti/settimana/il-tg1-assolve-mills/43148?video=&pagefrom=1

    Non sapremo mai se l’editoriale di Ernesto Galli della Loggia sparito dalla seconda edizione del “Corriere della sera” proprio questa mattina avrebbe magari spostato dei voti in questa competizione : http://damilano.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/03/02/il-fantasma-del-corriere/

    Insomma, io sono disponibile a tenermi Berlusconi per tutto il tempo che ci toccherà in sorte. Ma per favore, dopo che la sua battaglia politica se l’è giocata ad armi pari. Stando così le cose, anch’io mi associo alla lettera. Anche se né il Tg1 né il Corriere della Sera ne parleranno mai.

  19. e pensare che qualche giorno fa, al bar, mentre cercavo un giornale da sfogliare, uno mi ha detto: “toh, leggi il corriere, leggi il giornale dei tuoi amici sinistri…” (testuale).

    Alla faccia del giornale di sinistra.

    E’ questa idea che tutto ciè che si oppone alla deriva sia di sinistra, che ormai si sta sedimentando in larghi strati dell’opinione pubblica, soprattutto quella meno dotata di strumenti di analisi e selezione della realtà.

  20. http://www.corriere.it/editoriali/10_marzo_03/ernesto_galli_della_loggia_il_fantasma_di_un_partito_6bbaa0bc-2689-11df-b168-00144f02aabe.shtml

    Certo Berlusconi avra’ un gran consenso nel mitico “popolo” ma i critici (e questa e’ una delle critiche piu’ feroci che abbia letto) non allignano piu’ solo tra i soliti quattro mentecatti comunisti. Lui non se ne preoccupera’ piu’ di tanto, e neanche i suoi piu’ stretti cortigiani. Ma a mio avviso una delle cose piu’ gravi di 15 anni di regno dell’ Augusto sono la devastazione che questo lascera’ nella destra politica italiana. Galli della Loggia lo dice bene. Perche’ la sinistra ha perso molto consenso ed e’ spesso confusa e intimidita, la destra ha avuto un buon successo elettorale, ma ha perso la dignita’. Sul lungo termine questo si paga e il conto, vedrete, sara’ salato!

  21. Conosco solo due casi di organizzazioni senza leader: la prima è la Orpheus Chamber Orchestra, che suona senza il Direttore d’Orchestra e, la seconda, è una azienda brasiliana il cui azionista di maggioranza – Ricardo Semler – ha organizzato la propria azienda secondo concetti non verticistici (ed ha scritto l’interessante libro che vi segnalo http://www.bitculturali.it/online/?p=285).
    I due casi sono molto diversi tra loro: il primo sono solo knowledge workers mentre, il secondo, coinvolge tutti i lavoratori dell’impresa, anche gli operai.
    In entrambi i casi sono richiesti: Disciplina, Verità, Dialogo, anche duro, e non vi sono facili stereotipi da applicare o frasi fatte da masticare.
    Sono questi concetti esportabili in un’organizzazione complessa e numerosa come lo Stato ? soprattutto quello Italiano?
    Siamo davvero convinti che l’ossatura meridionalistica e borbonica dello Stato Italiano possa essere permeata da questo?
    Siamo noi uno Stato?
    Vogliamo noi essere uno Stato nonostante le enormi differenze culturali tra il Nord ed il Sud Italia?
    Ciao a tutti.
    Massimo

  22. Naviganti, a mia memoria (ma l’età avanza, e la memoria può sbagliare) questo è stato il post con il maggior numero di commenti da quando siamo in mare. Rileggeteli pure: civiltà, intelligenza, cortesia, voglia di porre i problemi. Siamo pochi? Siamo tanti? Stasera penso che se siamo così, se ci parliamo così, molte cose (non tutte) siano possibili. Buon vento a tutti. Ci aspettano altre onde, ma su queste torneremo, prima o poi.

  23. Buonasera,
    desidero aggiungere anche la mia adesione alla richiesta di essere disconosciuta dal Signor Presidente, come sua cittadina:
    sono Italiana, ma mi sento di appartenere prima ancora a una Società Etica e Morale, dove lo sforzo – spesso immane- del vivere non è finale al possesso e al conflitto ma al tentativo della conoscenza e della comprensione. Grazie dell’ opportunità, con stima
    Valeria Bellinaso
    PS: e il buon vento ve lo posso augurare dal punto più “in bocca a Eolo” d’Italia, Marsala!

  24. Not in my name.

  25. […] Signor Presidente del Consiglio February 2010 24 comments […]


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