Buon anno, naviganti.
Torno e mi tocca subito parlare di una cosa triste, perché se ne è andato Beniamino Placido, un grande intellettuale italiano dotato del pregio della modestia. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, negli anni Ottanta, quando era critico televisivo di Repubblica. Ricordo un suo intervento a Vicenza, in una delle bellissime occasioni organizzate dal centro culturale Dora Markus, diretto dai miei amici Paolo Vidali e Beppe Barbieri.
Era una persona semplice e raffinata, saggia, curiosa. Le cose che diceva, e scriveva, sulla Tv, venivano da una profonda cultura di intellettuale vero, una cultura non esibita, che usciva dalla punta della penna quasi per caso. Una cultura che continuava a interrogare la televisione con l’umiltà del vero intellettuale, di cui temo si sia perso lo stampo, ma manteneva una distanza onesta e fruttuosa.
BP mi mancherà, molto. Come tutti quelli che se ne vanno, e valgono davvero, ci lascia il compito di continuare il suo lavoro, di non tradirlo.
Penso, so che ci proveremo.
Buon vento, Beniamino.
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