Pubblicato da: faustocolombo | 27, aprile, 2009

Il primo da sinistra

Mia madre mi ha donato una foto (tra l’altro), per il mio compleanno. E’ una foto scolastica. La prima elementare del Collegio Gallio, di Como, sullo sfondo il Rettore, Padre Vanossi, e la maestra, signorina Guffanti. Sotto, piccoli piccoli, con i pantaloni corti e delle ridicole cravattine, noi bambini. Sono il primo da destra, persino più piccolo di tutti gli altri. Cioè, a rigore, il più a sinistra rispetto al gruppo. Ci pensavo oggi, mentre andavo al dibattito sulla proposta di legge PD sulla rete. In quella foto c’era un pezzo del mio destino, e io non lo sapevo, naturalmente.
Ci pensavo mentre mi dicevo, ascoltando gli interventi seguenti alla presentazione di Vita e Vimercati (ottimi interventi, ottima proposta), che bisognerebbe osare ancora di più: bisognerebbe prendere per le corna la questione della licenza per il free content, tipo creative commons. Per quanto ancora dovremo sopportare l’idea che il copywright sia l’unica modalità di riconoscimento del lavoro dell’autore? So che è un po’ provocatorio, detto così, ma siamo davvero sicuri che per la prudenza nei confronti degli autori ma soprattutto degli esercenti di noleggio e vendita, dell’industria, eccetera, valga la pena di essere prudenti su questo punto?
Magari, se ai naviganti va, cominciamo a parlarne, di tanto in tanto. Diamo un contributo a una buona legge sulla rete. Non del PD, o del PDL. A una buona legge, e basta.
Buon vento.


Risposte

  1. intanto provo a dare un contributo segnalando questo articolo
    http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/tecnologia/internet-leggi/open/open.html

    Mi sembra che la questione della cosiddetta neutralita’ della rete rischia di diventare il campo di battaglia sul quale si scontrano opposte visioni. E dove nuovi e vecchi potentati cercheranno di piegare a proprio vantaggio alcuni meccanismi virtuosi cresciuti piu’ o meno spontaneamente in rete, a rischio di snaturarli. Certo neutralita’ non puo’ voler dire un’ impossibile assenza di punti di vista o di interessi in campo…Insomma: l’intreccio tecnologia-media-politica non potrebbe essere piu’ stretto!
    Comunque la proposta di legge Vita-Vimercati, sia nel merito che nel metodo, e’ su una buona strada!


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